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Ciao!

Stavo rileggendo per l’ennesima volta un libro donatomi circa venticinque anni fa da un mio professore delle medie. L’autore è Nanni Balestrini, il titolo “Gli Invisibili“. Parla del movimento di sinistra degli anni settanta, della vita in carcere e altre cose molto interessanti.

Volevo condividere con voi questo capitolo, perchè resta comunque attualissimo.

PS: è scritto VOLUTAMENTE senza punteggiatura.

“30.
Nella sede ci venivano anche moltissime ragazze donne giovani e meno giovani studentesse
operaie casalinghe che erano venute alle manifestazioni che si sono conosciute alle
occupazioni e nella sede si sono prese una stanza per loro e hanno messo sulla porta un
cartello stanza delle donne e guai a chi entra senza il loro permesso soprattutto quando fanno
le loro riunioni e poi fuori fanno circolare materiale di controinformazione sulla sessualità
sulla salute sulla riappropriazione del corpo sul salario domestico fanno un sacco di cose
chiedono in comune di creare un consultorio autogestito martellano strade e piazze con la
campagna per l’aborto libero e gratuito e una sera fanno irruzione in un cinema mentre si
proietta un film pornografico e con le polaroid fotografano coi flash gli spettatori poi salgono
nella cabina di proiezione e sequestrano le pizze del film
un’altra sera aspettano in gruppo per la strada un mezzo malavitoso coinvolto in una faccenda
successa da poco un tentativo di stupro e gli saltano addosso in una ventina coi bastoni lo

prendono a calci e a legnate un gruppo di suoi amici escono da un bar lì vicino e seguono la
scena sghignazzando corriamo li anche noi maschi perché sapendo della cosa ci eravamo
appostati non troppo lontano tenendo una reazione ma le donne agitano i bastoni incazzate
contro i malavitosi e contro di noi e ci dicono di andare via che non hanno bisogno di farsi
difendere da noi e il giorno dopo rivendicano l’iniziativa con un dazebao che attaccano sui
muri dove c’è scritto riprendiamoci il diritto di vivere la notte
le donne in sede parlano sempre più tra di loro e se parlano degli uomini si capisce che non ne
parlano come noi parliamo di loro in fondo da maschi le donne anche lì in sede sono sempre
considerate delle donne cioè qualcosa di diverso e anche sulle donne che vengono lì in sede si
fanno calcoli progetti pettegolezzi che sono i soliti che fanno tutti gli uomini e col passare del
tempo le donne accentuano i loro momenti separati di riunioni di conversazioni separate e se
qualcuno di noi si avvicina mentre loro stanno parlando lo cacciano dopo un po’ noi ci
incazziamo perché non capiamo che cosa vuole dire cominciamo a prenderle in giro e loro
diventano aggressive si chiudono tra di loro si muovono in gruppo vanno via in macchina da
sole confabulano e ci guardano male ma che cazzo è successo
una sera non si fanno vedere del tutto e per tutta la sera noi ne parliamo facciamo ipotesi
pettegolezzi malignità poi si incarica Cotogno di indagare su Valeriana anche se non gli va
troppo perché conosce meglio di noi Valeriana e infatti Valeriana lo tratta subito male appena
lui prova a farle qualche domanda lo caccia gli dice di farsi i cazzi suoi e di smettere di fare la
spia per tutti gli altri stronzi che poi saremmo noi anche Lauro e Lupino ci provano con Mora
e Verbena stesso risultato e lo con China e finiamo per litigare panico generale passa qualche
giorno e ne vediamo in sede un gruppetto che appendono su una parete un manifesto che
indice una riunione di chiarimento per la sera dopo lo appendono con le puntine e lo scotch
parlando tra di loro come se noi non ci fossimo
clima di guerra c’è chi propone di disertare la riunione ricambiando l’atteggiamento che loro
hanno adottato negli ultimi giorni quelli accoppiati sono più perplessi cauti e timorosi ma gli
altri sono più accesi tanto non hanno niente da perdere Cotogno in particolare è ammutolito
Nocciola sbadiglia indifferente gli esce solo un cose da donne ogni tanto impazziscono che ci
volete fare ma la riunione si presenta tesa quando arrivo loro sono già là tutte schierate
minacciose sedute una di fianco all’altra nessuno di noi parla a voce alta nell’attesa beh era il
caso di fare le cose in questo modo dice Gelso rompendo il silenzio e cercando di essere il più
naturale possibile sì era il caso dice subito Menta perché ci avete rotto le palle con i vostri
comportamenti da stronzi
quali comportamenti stronzi ci guardiamo tutti con aria sorpresa gli sguardi si incrociano è
Menta che continua ci trattate come pezze da piedi e fate pure gli ipocriti i sorpresi ma da
oggi è finita se non cambia piuttosto ce ne andiamo via e andatevene allora grida Ortica
spazientito chi vi trattiene sì dice sempre Menta ma prima vogliamo chiarire quanto siete
stronzi dei pezzi di merda nella media di tutti gli altri uomini anche se vi date arie di
rivoluzionari e fate le avanguardie del proletariato ma nei rapporti con noi siete delle
retroguardie a livello di mio padre e di mio nonno Lupino è sinceramente sorpreso ma cosa
sta succedendo cosa è successo cos’è questa storia che maniera è di fare le cose di discutere

sparite per una settimana e vi rifate vive con un manifesto riunione va bene e poi venite qui a
dire che siamo degli stronzi tutti quanti veramente non capisco
Valeriana comincia a parlare e comincia guardando fisso Cotogno ci siamo incontrate
separatamente noi donne da sole abbiamo fatto delle discussioni tra noi è cominciato così
spontaneamente poi la cosa è diventata più seria è diventato un bisogno di tirare fuori tutto
quello che avevamo dentro come abbiamo vissuto i rapporti con voi qui nel collettivo e fare i
paragoni con i rapporti che avevamo avuto prima bene abbiamo scoperto che non c’è nessuna
differenza essere compagni dovrebbe voler dire essere diversi dalla normalità essere migliori
più avanti sul piano culturale e soprattutto umano ma voi non siete un millimetro più avanti
degli altri uomini nel rapporto che avete con le donne
noi nelle nostre riunioni siamo riuscite a tirare fuori tutto è stato difficile bello a momenti ma
anche brutto ci siamo raccontate cose particolari intime private come si usa dire le paure i
sensi di colpa i complessi di inferiorità tutto quello che proviamo nei rapporti con voi con
ognuno di voi poi in maniera particolare con gli uomini con cui stiamo è interrotta da Lauro
deve essere troppo per lui si sì vi confessate tra di voi come si faceva col prete ma Mora non
lo lascia continuare ma come fai a essere cosi rozzo sei rozzo come quando mi metti le mani
addosso come quando mi scopi non ti sei mai accorto di quanto sei rozzo Lauro resta di
ghiaccio si sente tutti gli occhi addosso ma Mora non ha finito
tu avanguardia degli operai che fai il ganzo sindacale perché lo so che preferisci fare i tuoi
interventi da saputello nelle fabbriche dove ci sono le operaie cosi magari te ne scopi anche
qualcuna dopo l’assemblea tu e il tuo socio Ortica perché invece di parlare solo delle 35 ore
pagate 40 non ci parlate delle storie che succedono in fabbrica le palpate di culo le scopate nei
cessi solo che una volta erano i capi che andavano a caccia nei reparti mentre adesso sono le
avanguardie operaie come voi Lauro è terreo riesce appena a balbettare cos’è hai scoperto la
liberazione femminista mettendo in piazza che ti scopo male ma allora perché non vai a farti
scopare da qualcun altro visto che è la sola cosa che hai nel cervello
il braccio di Mora scatta come una molla un’arancia mezzo sbucciata che aveva in mano parte
in direzione della faccia di Lauro ma la mira è sbagliata e l’arancia centra in pieno Aglio che
gli sta dietro resta un attimo immobile nel silenzio generale tutti si aspettano che si incazzi ma
lui si toglie solo di tasca un fazzoletto si pulisce velocissimo la faccia due colpetti col dito per
mettere a posto i baffetti poi si alza e va in un’altra stanza adesso comincia a parlare Verbena
comincia un po’ tesa volevo dire che non è che i rapporti tra uomini e donne in fabbrica siano
diversi da quelli che ci sono nel nostro collettivo è la stessa merda sono gli stessi ruoli e tu
Nocciola è meglio che smetti di ridere in quel modo ironico perché è proprio meglio visto che
per scopare vai a puttane e poi quando vieni qua fai quello che non ci bada a queste cose
io la interrompo mi spiace per Nocciola dico credo che non sia giusto offenderlo e mi sembra
esagerato attaccare così personalmente la gente China deve avercela con me perché mi attacca
subito anche tu è meglio che stai zitto tu sei quello che pensa sempre a altro la causa della
rivoluzione davanti a tutti e il sesso viene dopo magari di nascosto sono convinta che tu ti
scoperesti indifferentemente ognuna di noi pensando a altro alla ristrutturazione alla crisi al
decentramento produttivo tanto non è importante noi siamo un gradino più in basso serviamo
a quelle cose li come serviamo a fare andare il ciclostile e a distribuire i volantini ecco è il
mio turno penso io che noia non fanno che ripetere tutte la stessa cosa mi alzo e esco dalla
stanza non faccio neanche finta di essere offeso semplicemente me la batto
passano cinque minuti e arriva anche Cotogno che non ha assolutamente aperto bocca e resta
in piedi davanti a me e a Aglio che siamo seduti silenziosi su due sedie arriva Ortica con
Nocciola Ortica è esasperato secondo me bisogna dargli due sberloni a testa e Nocciola
commenta magari sono diventate lesbiche ma Cotogno scuote la testa lo ho pensato che
pensava a Valeriana e che aveva paura di come poteva andare a finire il suo rapporto ma poi
mi sono reso conto tutti siamo resi conto che non si trattava solo di piccole storie personali si
trattava di una storia molto più grande si trattava come l’abbiamo visto bene dopo di un
trauma di un grande trauma di una grande rottura”

2 pensieri riguardo ““Riprendiamoci il diritto di vivere la notte” cit.

  1. A rileggere … mi accorgo che i rapporti interpersonali infragenere non sono migliori… certi luoghi comuni purtroppo sono rimasti tali. Anzi, oggi, è tutto o quasi bypassato attraverso il consumo veloce. Sarà l’assenza di pensiero critico, che invece in quegli anni, è stata la cifra distintiva del tempo! M’è venuta un po’ di malinconia per quello che eravamo… forse migliori di quello che siamo oggi!?

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