Ricordi di gioventú
Una mattina Dio sta contemplando
L’universo e tutte le sue creazioni
Sta meditando di fare dei ritocchi
Ottimizzando cosí le prestazioni
Al camaleonte vuole addrizzare gli occhi
Riprogetta la merda profumata
Vuol far vivere più a lungo le farfalle
E al canarino aggiungerà due grosse palle
Quand’ecco che viene disturbato
Da una preghiera che sale sul dal basso
Toglie gli occhiali posa il compasso
E si affaccia a vedere chi ha chiamato.
“Io!” fa un tizio vestito come un corvo
L’abito nero lungo e lo sguardo torvo
“Volevo dirle che per farle cosa grata
A noialtri c’è venuta una pensata
E permetta che ora gliene parli
Gli umani nuovi, frutto di procreazione
Appena nati tentiamo di affogarli
Per dimostrarle cosí la nostra devozione”
“Non lo ascolti” grida un altro “Non dia retta”
nero vestito pure lui ma con bombetta
Dio si chiede se il nero va di moda
Mentre quello lo glorifica e lo loda
“Ai bimbi non si innaffia il cranio
Come fosse un giaggiolo od un geranio
Per dimostrarle quanto la troviamo bello
Ai nostri figli taglieremo un po’ l’uccello”
Arriva un altro, urlando come un pazzo
“Infedeli! La testa ora vi cade!
Con la tua spada signore ora li ammazzo!”
Dio non ricorda di aver mai comprato spade
Quello insiste urlando al padre eterno
“Per onorarla ed evitar l’inferno
Noi copriamo le donne fino agli occhi
E lapidiamo il primo che le tocchi”
“Ma per Io” fa dio che si autocita
“Forse per questo vi donai la vita?
Per vedermi omaggiare di follie
Che definisco qui patologie?
Ammesso che io esista e non è detto,
Ma vi sembro poi cosí cretino
Da pretendere che voi per mio diletto
Ai ragazzini tagliate il pistolino?
Che accigliato la pretesa accampo
Che appena nati gli fate un bello shampo
O che in ossequio alla mia grazia soave
Le ragazze le tenete sottochiave?
Eppure nel progetto originale
Mi eravate venuti niente male,
con braccia, gambe ed un cervello sano
Calibrato per portarvi assai lontano
Invece siete in paranoia dura
Rintronati di colpe e di paura
E con la scusa che al mio verbo vi rifate
Andate in giro ad inventare sceneggiate!”
I tre sembrano capire i loro torti
Gridano “manda un diluvio e siamo tutti morti!
Con tuoni fulmini e saette,
Mandaci addossi tante cavallette!”
“Ma questo è masochismo, è perversione”
Esclama dio cacciando un sospirone
“Ma ho un rimedio per voi esseri tristi
Faró un miliardo di psicanalisti!”
E tornando il padreterno ai suoi lavori
Al carciofo aggiungerà colori
Al macaco allargherà le spalle
E al canarino.. ritoglierà le palle
Quand’ecco una voce ancora lo distoglie
Pensa “Chi rompe? Non ho neanche una moglie!”
È un analista insieme ad altri cento
Ad annunciargli che è stato un fallimento
“Non capiscono, non sentono ragione
Si trincerano nella devozione
Finchè c’è lei non c’è verso, non si sfugge!”
“Ho capito” dice dio e si autodistrugge.